Le business rules

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Le business rules

Una regola di business (Business Rule) può essere considerata come uno user requirement espresso in forma non-procedurale (dichiarativa) e non-tecnica. Dichiarativa perché si definisce la logica che deve essere applicata ma non come questa viene applicata (la sequenza di passaggi da effettuare). Non tecnica perché deve essere comprensibile dalle parti interessate, utenti non necessariamente esperti in linguaggi e tecniche di programmazione.

Le business rules sono “disegnate” secondo i paradigmi del Direct Model Driven Design attraverso una componente di Jamio Composer denominata Jamio Notation Editor. Mediante questo strumento è possibile definire, attraverso il medesimo linguaggio:

le regole di accesso alle entità del mondo Jamio o ACL (Access Control List);

le business rule task all’interno di un modello di processo;

la regole di validità e presentazione di una struttura dati;

la definizione di gruppi di operatori;

la definizione dei criteri di selezione degli elementi da presentare in un catalogo (filtri).

Il linguaggio delle regole si struttura in “fatti” o “vettori di fatti” nella forma soggetto-predicato-oggetto, che si specializzano in asserzioni, assegnazioni e validazioni verificati all’interno di precondizioni.

Jamio Notation Editor permette una compilazione guidata e suggerisce i dati che si possono coinvolgere nella definizione del soggetto e dell’oggetto, ed inoltre elenca i predicati filtrati per tipo di regola e per tipo di soggetto selezionato.

Tutti gli elementi costitutivi di una regola possono essere espressi in funzione del contesto di esecuzione (Context Awareness) ovvero del contesto informativo (l’insieme delle informazioni che descrivono il sistema nel momento in cui la regola viene eseguita) e del contesto utente (l’insieme delle informazioni che caratterizzano l’operatore corrente e la sua eventuale collocazione organizzativa).

Per gestire gli elementi del contesto, con Jamio Notation Editor è possibile definire una serie di espressioni utilizzando un’estensione del linguaggio OGNL (Object Graph Navigation Language), opportunamente arricchito con un set di funzioni speciali che garantiscono un maggiore livello di astrazione. Il linguaggio così costruito prende il nome di Openwork Expression Language (OEL).

Jamio Openwork rende disponibile un insieme di sette diverse dimensioni di analisi delle caratteristiche dell’utente all’interno del suo linguaggio di definizione delle regole. Un arsenale estremamente ricco al servizio anche della più sofisticata logica applicativa.

L’integrazione del medesimo Business Rules Management System (BRMS) con tutte le funzionalità applicative della piattaforma Jamio Openwork rappresenta un valore aggiunto distintivo della piattaforma rispetto ad altre piattaforme di BPMN in quanto consente di esprimere la logica applicativa mediante un unico linguaggio non procedurale vicino al lessico proprio del business.

Secondo l’approccio Concept Oriented è contemplata infine la modalità descrittiva di definizione di una regola utile ad inserire una regola solo come concetto e provvedere poi in un secondo momento alla sua implementazione.